La posta dei lettori


È la paura della morte

che ci spinge, cara Signora,

(dice la Posta dei Lettori)

a lasciare in giro messaggi,

lettere, cartoline, foto, segni

in generale di passaggio,

a scrivere romanzi, saggi, poemi,

poesie, diari di viaggio,

a dominare popoli allo scopo

d’intitolarsi strade, piazze, viali,

o più semplicemente

a rimettere a nuovo appartamenti

perché si sappia che ci siamo stati:

e se pensa che tutto ciò è destinato

in tempi variabili ma sicuri

(da pochi giorni a qualche migliaio d’anni)

a cadere di nuovo nell’oblio,

cesserà di vedere come un problema

questa sua affezione tanto comune

e vivrà certamente più serena.