Aggiunte apocrife ai Vers de la Mort di Elinando
1
Morte che sai essere lenta
Che scavi nelle fondamenta
Senza farne uscire un rumore
E ti scaldi alla brace spenta
Che del cadere s’alimenta
Della cenere delle ore
Che si fuma il primo motore
Mettendo in moto ciò che muore
Per prepararti la polenta
Sotto i travi del malumore
Apri un vuoto divoratore
Su cui pende chi s’addormenta
2
Morte che tocchi nel tutù
Le belle bimbe di quaggiù
Con la mano secca e dura
Tutti gli aerei che van su
Presto o tardi ritornan giù
È la legge di natura
Morte metti alla scrittura
Tu che sola sei sicura
Punto quando non ce n’è più
E riscrivi l’avventura
Con un po’ di sprezzatura
Sulla pelle di chi vuoi tu
3
Morte che il tempo ti fai fritto
Nella padella dell’afflitto
Che delle sue lacrime hai unta
E d’esistere hai buon diritto
Perché il mondo sarebbe fitto
Come un bus nell’ora di punta
Beffi il potere che s’impunta
A allungare la vita munta
Fin quando può di chi ha coscritto
E di ciò che alla vita spunta
Sulla tua lista fai la spunta
Accanto al termine che hai scritto
4
Morte che cominci per gioco
Appiccando alla miccia il fuoco
Della vita che si consuma
Ai grandi fai fare trasloco
E non tralasci chi è dappoco
Né chi fuma né chi non fuma
Mordi l’agnello come il puma
E alla colomba ardi la piuma
Quando scampani il coprifuoco
Un cappuccino con la schiuma
Bevi con chi si sbatte e schiuma
Come con chi si scalda poco